ASSOCIAZIONE CULTURALE E RICREATIVA "AMICI ADISU"
PERUGIA
Al Direttore
Redazione
Il Messaggero – Edizione Umbria
PERUGIA
FAX 075. 5730282
Egr. Direttore,
in questi giorni leggo sulla pagine di diverse testate regionali il trionfalismo di alcuni politici o di qualche esponente della Giunta Comunale per il “no” da parte della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici alla realizzazione del Collegio Universitario davanti alla ex Chiesa di Fra Bevignate, (smettete di chiamarla “San”, perché non esiste alcun Santo, ne Ostello, perché siamo in presenza di una residenza universitaria di assoluta “eccellenza”).
La verità e l'onesta intellettuale, che fa difetto a qualche politico e amministratore, ci obbliga a ricordare con fermezza che tale collegio è stato voluto dalla Regione dell'Umbria, dal Comune di Perugia e dall'Università degli Studi che, ha donato il terreno davanti a “Fra Bevignate”.
Il progetto ha avuto la massima pubblicità ed enfatizzazione da parte di tutti, pubblico e privato enon ha mai trovato alcuno ostacolo nel suo cammino burocratico/istituzionale, in nessuna sede e, tanto meno, presso la Sopraintendenza di Perugia.
Ricordo anche diversi articoli pieni di zelo e di entusiasmo, nell'annucciare la realizzazione della struttura, poiché si trattava, allora come oggi, di un investimento economico di 12 milioni di euro e di un bene che avrebbe dato lustro e prestigio.. Evviva!!!
Ma in piena campagna elettorale (2014) i disattenti di sempre e gli “ignavi” si svegliano dal lungo letargo di più di dieci anni, prendono coraggio e si fanno “crociati”.
Chiamano a raccolta uomini e donne per ilsalvataggio di un bene patrimoniale e storico di alto valore, avendolo dimenticato per molto tempo e e permesso che fosse adibito per moltissimi anni a magazzino comunale e ripostiglio di cianfrusaglie.
Gli stessi hanno assistito al “sacco” della città, alle predazione di aree verdi e paesaggistiche a favore della speculazione edilizia e di una selvaggia urbanizzazione.e forse anche loro hanno benefciato del “sacco” con una villa a Monte Malbe o alle pendici del Massiccio del Tezio.
Staanno contrabbandato il “no” come una “santa” vittoria, mentre invece è la sconfitta di tutti, istituzioni, competenze funzioni, imprese ed artigiani dell'indotto e vanno dicendo in giro che il Collegio si farà, ma.............. da un altra parte.
Non è così! Il finanziamento è stato ottenuto per i la tipologia di progetto e per la sua localizzazione in Via Enrico dal Pozzo. Perché sin dagli inizi non nonsi sono batutti per l'individuazione di una area a Monteluce?
Vi erano, evidentemente, da proteggere altri interessi, altre lobby o consorterie!
Il rischio di perdere 12 milioni di euro di fiananziamento publbico è forte e reale.
Non è finita, per la mancata costruzione si dovrà pagare la penale contrattuale e di legge, che ammonterebbe a oltre 4 milioni di euro (Corte dei Conti docdet).
Sicuramente si finirà al Tribunale civile, non la TAR e fra 10/15 anni si porrà fine all'intera vicenda., con altre spese e debito pubblico.
Infine l'ADISU, l'Ente strumentale della Regione, che ha avuto un “ordine” ed un incarico, lo ha eseguito con efficacia e professionalità, facendo arrivare a Perugia, per suo esclusivo merito, un contributo a fondo perduto di 6 milioni di euro.
Se poi sono passati 5 anni dalla autorizzazione della Sopraintendenza è colpa della burocrazia locale, regionale e ministeriale (un mostro che sta strozzando da anni il Paese e le sue imprese),.
Da tale “guazzabuglio” ci ha guadagnato una sola persona il bravo “progettista”
In una città dove si è giunti ad un degrado sociale, culturale ed economico inaccettabile (basta pensare alla quantità di eroina e cocaina ritrovata nelle acque reflue e agli episodi criminali giornalieri), non c'è assoluto bisogno di "fondamentalisti", "moralisti" o "benpensanti", ma di uomini e donne di buona volontà, generosi ed operosi, i quali privi di ideologismi o strumentazioni politiche, si mettono in gioco senza se o senza ma per dimostrare che c'è una speranza ed un riscatto.
Perugia 25 settembre 2014
Il Presidente
Giampaolo Marras